Comunicato stampa - PNRR

06/05/2021

COMUNICATO STAMPA P.D. Alghero

PNRR: piovono fondi per infrastrutture, ma la Sardegna resta a secco La Sardegna ha lo stesso fuso orario del resto d’Italia, eppure, dal punto di vista infrastrutturale, è come se dovessimo spostare indietro le lancette di cinquant’anni. Nella nostra Regione non ci sono autostrade. I collegamenti esistenti sono scarsi e inadeguati. Dei lavori delle arterie stradali in costruzione, come la Sassari-Olbia, iniziata oltre dieci anni fa, non s’intravede ancora la fine. Il primo lotto della quattro corsie Sassari-Alghero si perde nella notte dei tempi.

I trasporti ferroviari sono fermi agli inizi del ‘900 e, mentre il resto d’Italia dibatte quotidianamente di Alta velocità, da noi i 175 km della ferrovia che collega Cagliari a Sassari vengono percorsi in 3 ore e 12 minuti, alla strabiliante media di 56 km/h da appena quattro treni al giorno.
La rete di distribuzione del gas, in eterna fase di completamento, non è ancora attiva. Ve lo immaginate voi, il resto d’Italia, senza gas nel 2021?

Certo, si è abituati, ma per chiunque non fosse sardo, per quanto dotato di fantasia, sarebbe molto difficile.
I ritardi interessano anche le energie alternative, in primis il solare e l'eolico.
L’elenco sarebbe infinito. L'orologio dello sviluppo, in Sardegna, è mezzo secolo indietro e il divario con il resto d’Italia è sempre più abissale.

Allora ci chiediamo perché, visto che sono stati nominati 29 commissari per gestire e velocizzare la realizzazione di 57 opere pubbliche dal valore complessivo di 82,7 miliardi, 61 dei quali destinati al Centro-Sud, per infrastrutture che avranno un forte impatto sul piano occupazionale, accorciando le distanze tra la parte del Paese sviluppata e quella ancora in ritardo, nessuna di queste interessi la Regione Sardegna.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) di cui tanto si sta discutendo quasi non nomina la Sardegna, se non in un paio di accenni alla connessione Olbia-Alghero e alla stazione di Oristano.
C’è da chiedersi se un Paese moderno, immerso in un mondo globalizzato, possa davvero pensare di riprendersi lasciando un pezzo di sé indietro di decenni. Eppure, la nostra Regione potrebbe diventare un formidabile laboratorio.


Il nostro è un territorio vasto e ricco di bellezza. Godiamo di un tasso di irraggiamento solare altissimo, che ci consentirebbe di investire proficuamente nell’energia solare, e se la nostra vocazione turistica si sposasse con la cosiddetta economia green potrebbe diventare la base di un nuovo modello di sviluppo nazionale, autenticamente sostenibile.

Si possono immaginare e progettare tantissime cose: autostrade a impatto zero, reti ferroviarie innovative, integrazione tra fonti rinnovabili, transizione digitale e turismo 2.0. E invece nulla si muove.
Non c’è dubbio che la responsabilità dei nostri ritardi sia in parte anche nostra, di chi ci ha governato a livello locale, ma se ciò che è approvato e trasmesso all’Europa , come ne recita il nome,è un Piano Nazionale che prevede una pioggia di fondi pronta a irrigare l’intero Paese, non era ed è lecito, una volta tanto, aspettarsi che non piova, di nuovo, sul bagnato?

Il segretario Partito Democratico Alghero

Mario Salis