LA QUESTIONE GIOVANILE NON PUO’ PIU’ ATTENDERE

Giancarlo Balbina

12/08/2021

Da anni la questione giovanile è posta ai margini del dibattito politico, rispetto ai temi nazionali e di rilevanza europea, assorbita e, diremo, quasi silenziata, dalle problematiche finanziarie e dall’unico obbiettivo della crescita economica generale.
Dai dati estrapolati dalla Commissione d’inchiesta voluta dal Consigliere regionale del PD Roberto Deriu, unica forza politica che in questo momento si interroga sul futuro di migliaia di giovani sardi, la disoccupazione giovanile nell’isola è pari al 50%, il doppio rispetto a quella nazionale. A questo si aggiunge la dispersione scolastica che in Sardegna si attesta intorno al 23%, mentre nella penisola è ferma al 14.5%.
Forte preoccupazione destano i cosiddetti Neet, giovani compresi tra i 15 e i 29 anni, soggetti totalmente emarginati dalla società, che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in nessun percorso di formazione. In Sardegna sono in continuo aumento e si attestano al 27.7% della popolazione, mentre la media europea non arriva al 13%. Come aggravante, bisogna ricordare che il 22 per cento dei minori vive nell’isola in condizioni di povertà relativa. La situazione è, quindi, a tutt’oggi, drammatica e Alghero è tutta dentro questo terribile quadro.
Tuttavia, qualcosa negli ultimi tempi si sta muovendo, anche grazie all’impegno del Consiglio Nazionale Giovani, il nuovo organo di rappresentanza giovanile, che si è battuto affinché i fondi destinati ai giovani nel PNRR, passassero dal 2 al 9%.
Ci sono pressioni dall’UE perché il “Pilastro Giovani”, così definito, venga inserito nel Piano Nazionale, con una cabina di regia di consultazione e proposta attiva nel settore. L’Italia è, infatti, uno dei pochi paesi europei che ne è ancora sprovvisto. In particolare, il Piano prevede 600 milioni di euro a favore dell’occupazione giovanile, compresi sgravi fiscali sulla prima casa e fondi dedicati all’housing sociale a sostegno di studenti e famiglie meno abbienti.
Ci sono ancora precise proposte da parte del Consiglio Nazionale Giovani per stanziare un bonus abitazioni per gli under 35, misure di contrasto alla povertà educativa, progetti inerenti alla formazione professionale e all’imprenditoria giovanile. Altre opportunità per i giovani verranno dalle risorse che saranno investite nell’ambito della transizione ecologica.
Mai come adesso è necessario trovare un nuovo protagonismo giovanile e una sinergia attenta da parte delle istituzioni politiche, che dovranno essere capaci di fare sintesi fra i vari progetti e di attrarre investimenti che incidano nel tessuto vivo dell’economia cittadina. Sarà necessario, in primis, lanciare delle convention organizzate dai giovani nei vari territori e una, consuntiva, di grande valenza regionale.

La nostra impressione è che siamo ancora lontani dalla comprensione del momento storico che stiamo vivendo. La natura della discussione politica è, in larga parte, vuota e autoreferenziale, con una destra al governo della regione e della città che non sembra all’altezza della sfida che ci attende, persa in diatribe legate a meri ruoli di potere e lontano dal cuore dei problemi, che meriterebbero ben altra attenzione e profondità.